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grazie per avermi scritto!Ti rispondo appena possibile.A presto!
Le domande “tecniche”:
Quando mi chiedono qualcosa sulla fotografia le domande sono sempre del tipo: secondo te questa è una buona macchina fotografica? È meglio questa o quella marca? Questo obiettivo è migliore di quello? Tu che macchina usi? Come posso fare una bella foto? E di solito il discorso finisce dopo queste poche domande. Per fortuna.
Ma per chi ha veramente voglia di sapere qualcosa in più, le vere domande arrivano sempre dopo:
Perché quando guardo una cosa, dopo che la fotografo, nella foto non è come l’avevo vista?
Qui il discorso comincia farsi interessante...
Nel tempo ho appreso che l’aspetto tecnico in tutta la faccenda del fotografare ha la stessa importanza del saper guidare l'automobile. Cioè, sapere che la frizione fa quella cosa lì e che l’acceleratore fa quell'altra cosa lì e che il freno, se dio vuole, frena e lo sterzo sterza... è un conto, ma ritrovarsi in macchina per una strada che ti porta verso qualcosa che ti piace e che desideri, con la gioia di raggiungere la meta, se ci pensi bene, non ha nulla a che vedere con il fatto di sapere come accendere la macchina, schiacciare la frizione, premere sull’acceleratore. Quello è, come dicono gli inglesi, “second nature”.
Guardiamo senza vedere:
La fotografia è molto di più di una macchina fotografica con la quale catturare un’immagine. Senza la tecnica non si parte, ma senza sapere dove si vuole andare, si resta fermi in auto con il motore acceso. La fotografia è il risultato di diversi processi: visivo, mentale e corporeo e quando si fotografa è necessario essere ben connessi con questi processi. Quindi è necessario ascoltarsi a livello visivo e corporeo per entrare in relazione con quanto si sta per fotografare. Così si impara a vedere con chiarezza dove stiamo andando e perché, e diviene più semplice parlare il linguaggio della fotografia, con autenticità e chiarezza.
Fare una bella foto? Serve un approccio sistemico!
Spesso ci si aggrappa ad icone e stereotipi della fotografia nella speranza di riuscire ad esprimerci con la fotografia, ma il più delle volte questo ci distrae dal momento e, puntualmente, manchiamo l’obbiettivo. Un approccio “sistemico” vuole dire appunto ripristinare il collegamento tra noi, il nostro sguardo e la fotografia come linguaggio.
Adesso vorrete delle credenziali (al vostro posto le vorrei): 
Ho studiato fotografia e arti visive negli Stati Uniti, presso la New School of Visual Arts di New York e allo Skidmore College di Saratoga Springs (N.Y.). Possiedo una specializzazione in fotografia di opere d’arte conseguita al The MET (the Metropolitan Museum of Art) di New York. Sono stato fotografo e consulente di BVLGARI SpA per 15 anni. Fotografo e consulente per il gruppo Giorgio Armani per 12 anni e per circa 6 anni per il gruppo LVMH (CÉLINE e Berluti)Ho insegnato fotografia e comunicazione visiva in Accademia di Belle Arti di Frosinone, allo IED di Milano, e come docente a contratto o su invito per workshop e seminari nelle facoltà di Architettura di UNICAM - Università di Camerino, Sapienza di Roma e UNIPA - Università degli Studi di Palermo. Dal 1985 conduco una ricerca sulla percezione e sull’identità.
FAQ
È un workshop per principianti, media esperienza o professionisti?
è un workshop per chi vuole imparare a fotografare, per chi vuole acquisire una migliore proprietà di linguaggio con la fotografia e per chi sente di voler strutturare una competenza  che magari ha già acquisito ma sente che manca qualcosa.
Non ho una macchina fotografica, posso partecipare al workshop?
hai uno smartphone? Allora hai a disposizione uno strumento migliaia di volte più potente del computer utilizzato per andare sulla Luna. Hai una macchina fotografica analogica o digitale? Vanno benissimo. Porta con te anche i tuoi ricordi, le tue emozioni e la tua immaginazione.
Faremo foto insieme? Uscirò da workshop facendo foto migliori?
Lo scopo del laboratorio è quello di fornirti un metodo per “saper vedere”. E ovviamente per saper fotografare meglio di prima. Il lavoro per raggiungere questo scopo è all’80 % un lavoro su di sé e per un 20% un lavoro sulla tecnica. Faremo foto insieme e se saranno migliori di quelle che facevi prima, sarà un tuo giudizio. Non ci saranno voti, non ci saranno classifiche, non ci saranno livelli da raggiungere. Spesso capita che si impari a trattenersi dal fotografare compulsivamente qualunque cosa. Si impara a scegliere cosa fotografare, come e perché.
Dove si volgerà il workshop?
siamo ospiti del Centro Sportivo La Madonnella di Grottaferrata, è un posto delizioso immerso in un parco a 15 minuti da Roma.
Cosa imparerò?
tutto quello che sarai disposto ad imparare di diverso da quello che sai già, o che sei convinto di sapere.
Mi verrà rilasciato un attestato?
Se pensi ti possa essere utile una lettera di presentazione ne parliamo insieme e te la preparo. Gli attestati valgono poco per chi vuole lavorare con la fotografia. Molto più efficace è mostrare un buon lavoro.
Sono previsti altri workshop in altre città?
si, nei prossimi mesi a Milano, Roma, Mantova e Venezia.

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